From 7b2456e15ebc3dc36160a168fa54a5a6f5ebc712 Mon Sep 17 00:00:00 2001 From: Elena ``of Valhalla'' Grandi Date: Sun, 17 Oct 2021 15:27:02 +0200 Subject: Transcriptish for a Fediverse talk (Linux Day) --- federazione/transcriptish.rst | 208 ++++++++++++++++++++++++++++++++++++++++++ 1 file changed, 208 insertions(+) create mode 100644 federazione/transcriptish.rst (limited to 'federazione') diff --git a/federazione/transcriptish.rst b/federazione/transcriptish.rst new file mode 100644 index 0000000..f80894d --- /dev/null +++ b/federazione/transcriptish.rst @@ -0,0 +1,208 @@ +############## + Il Fediverso +############## + +=================================== + Social network senza secondi fini +=================================== + +Salve a tutti. + +Sono Elena “of Valhalla”, faccio parte della comunità dei LUG +all'incirca dal 2000 e grazie ad essa ho iniziato a bazzicare i social +network federati al loro inizio, quando ancora erano un'ambiente pieno +di problemi tecnici frequentato da pochi appassionati e sono qui per +parlarvi di come, da qualche anno, siano finalmente diventati qualcosa +che non può più essere ignorato. + +Per iniziare, di cosa stiamo parlando? Un social network federato è +ovviamente un social network, ovvero una piattaforma online sulla quale +le persone possono crearsi un'identità che interagisce con altre +identità tramite testo, immagini, audio, video, eccetera. +La parte importante qui è *federato*, che significa che anziché esistere +in isolamento questa piattaforma fa parte di una rete e che un'identità +presente su una di queste piattaforme può, entro alcuni limiti tecnici, +interagire con le identità presenti su tutte le altre. + +Non è esplicito nella definizione, ma perché questo funzioni a dovere è +necessario che chi gestisce i vari server che compongono la rete — le +istanze — non sia parte di un club ristretto, ma che più persone +possibile siano nelle condizioni di poterne gestire uno, e che chi non +ha le competenze tecniche per farlo abbia almeno la possibilità di +scegliere tra più fornitori, con una varietà di termini d'uso. + +La domanda che uno si pone, a questo punto, è “divertente, ma perché +dovrebbe esserci bisogno di qualcosa del genere?” + +Nella risposta, do per assunto che l'idea di base di social network come +strumento attraverso il quale comunicare con altre persone vicine e +lontane sia qualcosa di potenzialmente utile; se ne potrebbe discutere, +ma io credo che a determinate condizioni lo sia. + +Uno strumento del genere funziona meglio quante più persone permette di +raggiungere: in assenza di federazione questo vuol dire che la tendenza +è di avere poche piattaforme con miliardi o almeno centinaia di milioni +di utenti. + +Il primo, ovvio, problema che ne consegue è che quando una di queste +piattaforme ha problemi tecnici la maggioranza delle persone non può +comunicare, la notizia finisce sui giornali, la produttività negli +uffici di tutto il mondo aumenta, ma crolla quella di chi per lavoro +dipende da queste piattaforme, ad esempio per ricevere gli ordini dei +clienti. + +Questo è un problema tecnico che però si potrebbe risolvere o almeno +mitigare significativamente; farlo però ha dei costi, e questo introduce +il problema successivo. + +Gestire una piattaforma usata da centinaia di milioni di utenti ha dei +costi non indifferenti, e a quel livello è difficile che chi lo fa si +accontenti di coprire i costi, ma vorrà anche ottenere un cospicuo +guadagno. Escluso il far pagare il servizio agli utenti, il modo che +viene generalmente usato per questo è basato sulla raccolta di più dati +possibile dell'utente, analisi e successiva rivendita di quanto +scoperto. + +Avere come principale fonte di guadagno la raccolta dati poi ovviamente +spinge l'esigenza di raccogliere più dati, e questo spinge a voler +massimizzare il tempo passati dagli utenti sulla piattaforma, a scapito +anche del loro benessere. + +Una delle tecniche più dannose è la manipolazione di ciò che gli +utenti vedono: la maggior parte dei social network esistenti non mostra +agli utenti tutti i messaggi dei loro contatti in modo indifferenziato, +ma li ordina e mette in evidenza ciò che ha maggiori probabilità di +far passare tempo sulla piattaforma. Potrebbe sembrare un buon modo per +mostrare alle persone ciò che gli interessa, ma si è visto che il +risultato è di dare maggiore enfasi ai contenuti che causano +indignazione ed altre emozioni negative, aumentando sì la +partecipazione, ma a scapito della salute mentale delle persone. + +Non essendoci poi nessuna trasparenza nel modo in cui questi filtri +funzionano, le piattaforme hanno modo di decidere di nascondere o +eliminaer del tutto contenuti a loro piacere. Nella maggior parte dei +casi viene fatto per dare piorità a contenuti simili, ma paganti, ma ci +sono anche vari casi in cui ad essere zittite sono state minoranze e +contenuti didattici, spesso per effetto collaterale o voluto di filtri +antipornografia. + +A questo punto si potrebbe decidere di condannare in tutto il concetto +di social network, e dichiarare che è una cosa intrinsecamente dannosa, +ma come dicevo prima esiste un'alternativa che elimina o almeno mitiga +tutti questi problemi. + +In una rete di server federati tra di loro, il costo per mantenere il +singolo server è discretamente basso, al punto da essere facilmente +sostenibile per una colletta tra gli utenti, o anche per una singola +persona che non soffra di grandi ristrettezze economiche. + +Né questo né la federazione impediscono i meccanismi citati sopra, ma +rompono gli incentivi che li rendono praticamente necessari. A questo si +aggiunge una comunità di partecipanti che ha delle aspettative più +restrittive su che tipo di abuso è disposta a tollerare, e che sarebbe +veloce ad abbandonare e isolare eventuali server che optino per una +gestione ispirata a quella dei grandi server proprietari. + +Le dimensioni di questa comunità sono state per anni il punto debole dei +social network federati: quando ho iniziato a frequentarli erano un +ottimo posto per conoscere ed interagire persone interessate a parlare +di social network federati, o al più di tanto in tanto di software +libero. Mi ci trovavo bene, ma di sicuro non era per tutti. + +C'era anche un problema di protocolli, con varie piattaforme ciascuna +delle quali usava un protocollo diverso e poteva quindi interagire con +altre istanze della stessa piattaforma, ma non necessariamente con +chi usava software diverso. + +A partire dal 2017, però, le cose sono cambiate drasticamente: da un +lato Mastodon, piattaforma di microblogging, ha visto una crescita netta +dei suoi utenti come altre piattaforme non erano mai riuscite ad avere, +dall'altro a gennaio 2018 è stato rilasciato il protocollo ActivityPub +come standard del W3C, e su di esso hanno iniziato a convergere la +maggior parte delle piattaforme attive oggi. + +L'estate del 2018 poi è stata soprannominata “summer of ActivityPub” e +ha visto nascere numerose altre piattaforme, generalmente dedicate ad +una specifica attività o stile di comunicazione. + +Al momento, oltre al già citato Mastodon per il microblogging, le più +famose comprendono Pleroma, sempre microblogging, Pixelfed per +pubblicare fotografie, PeerTube per i video, Mobilizon per gestire +eventi, questi ultimi due sviluppati dall'associazione non-profit +francese Framasoft. +A questi si aggiunge Friendica, una delle piattaforme federate della +prima scuola, con un'interfaccia più simile a Facebook e l'obiettivo di +supportare più protocolli possibile, tra cui ovviamente anche +ActivityPub. + +Un sito che raccoglie statistiche su una parte dei server aderenti, +the-federation.info, mostra ad ottobre 2021 circa 1 milione di utenti +attivi negli ultimi sei mesi, suddivisi su quasi 10000 istanze di +dimensioni ben diverse. È ancora molto meno dei miliardi di utenti +attivi dichiarati dai social network principali, ma è comunque un numero +sufficiente per trovare persone dagli interessi più disparati: software +libero e tecnologia in generale, di sicuro, ma ci sono anche numerosi +artisti, persone che praticano hobby creativi vari, dall'uncinetto alla +battitura del ferro, discorsi di politica e ad un certo punto mi è +capitato perfino di incontrare una persona che parlava con entusiasmo di +calcio! + +Per favorire la varietà di contenuti, ma evitare che le persone vedano +cose che preferirebbero non vedere, mastodon ha introdotto nel fediverso +il concetto di “content warning”: la possibilità di specificare che un +certo post parla di determinati argomenti, richiedendo poi un click per +aprire il post. L'abitudine è di non usarlo solo per cose +particolarmente scabrose, ma per qualunque cosa, cibo, questioni +specifiche di una nazione, ragni o insetti, e molto altro. + +Se vi ho convinto e sembra un ambiente interessante, provare il +fediverso è facile: ci sono vari server con iscrizione libera, tra cui +un numero in crescita di istanze italiane, alcune dedicate a singole +città; non faccio nomi perché ne dimenticherei, ma si trovano facilmente +su internet, qualcuna anche su joinmastodon.org. + +È importante leggere i termini d'uso dell'istanza dove si vuole creare +un utente: alcune sono dedicate a chiacchere generiche, altre hanno un +tema preciso e preferiscono utenti che parlano di quel tema; alcune +hanno indirizzi politici ben specifici, altre sono generalmente +apolitiche; e soprattutto ci sono istanze che vietano i contenuti non +adatti a minori e istanze specificatamente dedicate ad essi. + +Molte persone creano il proprio primo account su un'istanza generalista, +ma dopo qualche tempo ne scoprono una più adatta ai loro interessi; +migrare da un server all'altro è più o meno automatizzabile a seconda se +si migri tra server che usano lo stesso programma o meno, ma è una +pratica estremamente comune. + +Il mio consiglio, però, se si decide di voler stare sul fediverso è di +trovarsi un gruppo di persone legate da interessi comuni e crearsi il +proprio server: in questo modo si ha a che fare con persone note e di +cui ci si può fidare, specialmente per quello che riguarda gli +amministratori, e si possono anche scegliere le regole che si preferisce +avere. + +Questo è quello che ha fatto il nostro LUG: abbiamo un'istanza friendica +sulla quale la creazione di utenti è manuale e riservata ai soli membri +assidui del gruppo; con una 15ina di utenti, di cui 5 particolarmente +attivi è su un VPS economico dove c'è spazio anche per un server XMPP +per la chat e altro, e viene gestito da un paio di noi nel tempo libero. +Avendo chiuso le iscrizioni da parte di sconosciuti non c'è neanche +bisogno di dedicare tempo significativo a segnalazioni di abuso e +moderazione. + +Ovviamente, questo funziona bene quando il gruppo è un LUG e ha +abbondanza di persone in grado di gestire un server: se queste mancano è +possibile ad esempio usare masto.host, che per un prezzo di poco +superiore offre istanze mastodon gestite. + +In entrambi i casi, fino ad una 20ina di utenti si parla di spese sotto +i 10 euro al mese; è facile che con un euro a testa di colletta si +riesca a pagare tutto, e coprire anche eventuali amici in ristrettezze +economiche. + +Qui mi fermo, e vi aspetto sul fediverso! + +Se state vedendo questo video il giorno del Linux Day, a questo punto +sarò disponibile per rispondere a domande; se invece lo state vedendo su +PeerTube, a seconda di dove è pubblicato è possibile che io riesca a +vedere i vostri commenti e rispondere lì. -- cgit v1.2.3